Calanques d’Antheor e ritorno negli abissi

43° 26′,04 N 006° 54′,06 E

Il Mistral soffia forte e soffierà ancora più forte nei prossimi giorni. La scelta di vivere per mare nasce anche dall’esigenza di viverlo, appunto, piuttosto che cercare invano di assoggettarlo. Per cui le Porquerolles aspetteranno venti propizi e non contrari. La voglia di cavalcare le onde però è tanta, come anche di sgranchire le vele, per cui decido di lasciare l’ancoraggio tranquillo e giocare un po’ con le onde. Rotta 240° verso la Rade d’Agay e il calanques d’Antheor. Andata di lasco, solo fiocco lentamente, le miglia sono poche. Solo all’ancora, mi godo la ferrovia e una costa tutto sommato troppo costruita per sposarsi con il mio gusto. Veloce pasta in pentola a pressione per sporcare e consumare poco e riapro randa e fiocco: 20 nodi di apparente e una bolina di 1 ora e mezza con due lunghi bordi. Constato che un catamarano non riesce a starmi dietro con bordi molto più poggiati, mi dico che potrebbero essere meno esperti loro ma comunque annoto l’informazione per future considerazioni. Fine del pomeriggio sono nello stesso preciso punto nave della mattina, felice come un bambino, tanto che mi metto la muta e col kayak vado a tuffarmi tra le statue del museo sottomarino. E lì comincia uno spettacolo di colori, rumori, vita e rappresentazione artistica che solo in questa stagione è possibile apprezzare. Nuoto calmo, tra meduse e pesci coloratissimi, ascolto il suono del fondale. Il sole tramonta, oggi la vita è stata semplice.

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