Séte

43°23’48.4″N 3°42’03.3″E

In previsione del vero Mistral nel golfo del Leone, la mia rotta si spinge ancora verso ovest e più a nord possibile, in maniera da avere il vento forte almeno al traverso e non sul naso. Séte è il porto più grande dell’Occitania, la regione più a ovest della Francia come dice il nome stesso. Un timido traverso mi porta lungo le paludi della Camargue, un panorama piatto e privo di attrattiva, fino all’ingresso di uno scalo commerciale enorme, caratterizzato da canali e ponti girevoli. Il vento è poco per cui decido di approfittare di un benzinaio come al solito self service a ridosso del porto per le barche a vela. Due ragazzi pescano, mi aiutano con le cime, guadagnano una birra gelata: gesti gentili reciproci, mai fuori luogo. Ormeggiata la barca un po’ goffamente vado a scoprire la città. In quanto porto, vive di multietnicità e l’atmosfera è diversa dei paesini curati. Nonostante ciò il canale grida a gran voce di fermarsi a prendere una birra, approfittando per controllare ancora le previsioni meteo. Il dilemma è affrontare 30 nodi al centro del golfo il giorno dopo o avvantaggiarsi di soli 10 miglia per poi tagliare senza vento dopo due giorni. La decisione non mi lascia in pace e nemmeno dormire, soprattutto quando nel cuore della notte inizia a soffiare il Mistral previsto.

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